“L’accettazione positiva incondizionata è una calda accettazione, un affetto altruistico e non possessivo nei confronti dell’altro... un sentimento spontaneo, positivo, senza condizioni o valutazioni.”
Il counselor dovrebbe accogliere positivamente il cliente e accettarlo senza porre condizioni: rispettandolo per ciò che è e per la sua motivazione al cambiamento, indipendentemente da quello che pensa, dice o fa.
Il counselor dovrebbe avere verso il cliente un atteggiamento di accoglienza che includa calore, positività, interesse e comprensione. Dovrebbe accordargli valore e importanza, in quanto persona; importanza che va oltre la specificità del momento, del comportamento, del modo di porsi e dei sentimenti che esprime.
Il sentimento del counselor verso il cliente deve dunque essere caratterizzato dal rispetto dell’altro in quanto distinto da sè: una persona distinta che non si vuole nè si cerca di possedere, convincere, dominare, conquistare, ma alla quale ci si interessa in modo positivo e incondizionato.
L’accettazione positiva comporta un atteggiamento spontaneo, positivo, senza riserve, caratterizzato dall’assenza di qualsiasi giudizio valutativo. Implica quindi l’accettazione di tutti i sentimenti espressi dal cliente: tanto quelli pieni di paura e di dolore, difensivi o anormali, quanto quelli maturi, fiduciosi, sociali; implica l’accettazione non solo degli aspetti coerenti della personalità del cliente, ma anche dei suoi aspetti incoerenti. Significa quindi accettare il cliente nella sua globalità.
Il counselor dovrebbe creare un contesto in cui il cliente, senza essere giudicato, possa esprimere parti di sè che normalmente non svela, prenderne coscienza ed eventualmente modificarle, tramite una scelta libera e consapevole.
Se il cliente trova uno spazio non giudicante ha la possibilità di esprimere totalmente se stesso.
L’accettazione e la sospensione del giudizio, facilitano la fiducia.
L’accettazione incondizionata facilita il cambiamento e la riorganizzazione dell’esperienza.
“...il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze" Pauline R. Kezer
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