Una delle tre condizioni di base affinché la relazione d’aiuto sia efficace ed abbia un esito positivo, tanto da ottenere un cambiamento significativo nel cliente è la congruenza, che potrebbe anche essere chiamata genuinità, autenticità.
La congruenza è la corrispondenza fra quello che si pensa e si sente ed il proprio comportamento; essere congruente vuol dire “essere disponibile ai propri sentimenti, essere perciò capace di viverli, di essere in rapporto con loro e di comunicarli, se è opportuno”. (Carl Rogers).
Ma per poter essere congruenti, Rogers sostiene che “qualsiasi sentimento o atteggiamento io stia sperimentando, dovrà essere accompagnato dalla consapevolezza di esso”.
Si è congruenti, secondo Rogers quanto “nessun sentimento attinente alla relazione, è nascosto a me o all’altra persona”.
Tutto questo, non è per niente semplice... Mi chiedo, vi chiedo:
“Quanto riusciamo ad ammettere a noi stessi quello che stiamo veramente sentendo?
Quanto accettiamo le nostre esperienze più profonde?
Quanto e con chi ci sentiamo liberi di esprimerci?”
Raramente si è disposti o abituati ad ascoltarsi autenticamente; ma per comunicare congruentemente, in modo autentico, è necessario ascoltarsi consapevolmente, capire ciò che si sta sperimentando, sentendo, vivendo, per arrivare all’autoconsapevolezza e ad una coerenza interna basata sull’ascolto e l’accettazione.
Per essere congruenti, autentici, dobbiamo diventare sempre più coscienti di quanto stiamo vivendo dentro di noi, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni; dobbiamo accettare di essere quello che siamo e permettere che quel che siamo appaia ad un’altra persona.
“Essere ciò che realmente si è” nel rapporto con se stessi e con gli altri e riuscire a percepirsi correttamente è il punto di partenza per instaurare una relazione d’aiuto efficace.
Consapevolezza è cercare di osservare e accettare le tue sensazioni e i tuoi stati emotivi, momento per momento. Jon Kabat Zinn
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