Che ci piaccia o meno, la nostra vita è piena di emozioni di intensità variabile: ci sono emozioni leggere e impalpabili... quasi impercettibili, ci sono emozioni forti e intense... quasi corpose...
Anche solo questa, secondo il mio punto di vista, è una buona ragione per conoscerle, riconoscerle, in modo da esprimere e manifestare pienamente chi siamo in ogni momento della nostra vita.
Riconoscendo le nostre emozioni consentiamo a noi stessi di avere a disposizione tutte quelle risorse che ci appartengono.
Conoscendo intimamente il nostro mondo emozionale e ed accettandolo saremo in grado di comprendere ed accettare anche gli altri.
Ma cosa sono le emozioni?
Voglio riportare questa frase, che spesso ho sentito: “ognuno sa che cos'è un'emozione, finché non gli si chiede di definirla”.
Sappiamo bene cosa sono, in quanto ne abbiamo esperienza diretta e quotidiana, tutti abbiamo provato paura, amore e odio, rabbia e gioia...
Ma come influenzano la mente?
Come plasmano le nostre percezioni, i ricordi, i pensieri e i sogni?
Siamo noi a controllarle o sono loro a controllare noi?
Perché ci sembrano spesso incomprensibili?
Le emozioni si sono evolute con noi attraverso la selezione naturale, quindi rispondono in modo efficace a più funzioni importanti per il nostro benessere (proviamo paura per sopravvivere alle minacce, proviamo amore per riprodurci e aver cura della prole...).
Le emozioni e le loro manifestazioni fisiologiche sono uguali in tutti gli esseri umani, qualunque sia la cultura, dalla più primitiva a quella moderna.
La psicologia ci dice che l'emozione è un comportamento di risposta a uno stimolo esterno determinato da motivazioni profonde (per esempio, percepiamo una minaccia, proviamo timore e cerchiamo di evitarla, oppure leggiamo un certo interesse negli occhi di un'altra persona, ci sentiamo attratti e reagiamo comunicando e con atteggiamenti specifici).
A voler essere più precisi, l’emozione è quella complessa catena di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante e l’esecuzione del comportamento di risposta.
Ma quali sono le emozioni principali?
Le emozioni si distinguono in primarie e secondarie.
Le emozioni primarie, si manifestano nel primo periodo della vita umana e ci accomunano a molte altre specie animali:
- La paura è determinata dalla presenza di un pericolo o da una minaccia;
- Il disgusto è la reazione nei confronti di sostanze o oggetti potenzialmente nocivi e con lo sviluppo anche in relazione a pensieri o immagini particolari;
-La gioia è determinata dal raggiungimento di uno scopo;
-La tristezza è determinata da una perdita o da uno scopo non raggiunto;
-La rabbia è generata dalla frustrazione e si manifesta attraverso l’aggressività.
-La sorpresa è determinata da un evento inaspettato e seguito da paura o gioia.
Alcuni aggiungono a queste emozioni anche “l'aspettativa” e “l'accettazione”.
Le emozioni secondarie derivano dalla combinazione delle primarie e si apprendono o sviluppano con la crescita dell'individuo e l'interazione sociale: l'invidia, l'allegria, la vergogna, l'ansia, la rassegnazione, la gelosia, la speranza, il perdono, l'offesa, la nostalgia, il rimorso, la delusione.
Non ti sei mai chiesto quale scopo hanno le emozioni? Perché le proviamo?
Le emozioni hanno funzioni diverse e importanti: ad esempio,
rendere più efficace la reazione dell'individuo ai fini della sopravvivenza,
ma anche favorire la comunicazione sociale,
farci comprendere i nostri cambiamenti psicofisici,
renderci consapevoli dei nostri bisogni e dei nostri obiettivi,
farci apprendere da eventi e situazioni, e altro ancora.
E' utile sottolineare che le emozioni sono delle esperienze generatrici di schemi comportamentali che ci consentono di rapportarci alla realtà in modo semplice e spesso immediato, senza dover troppo riflettere sulle cose. Ci aiutano ad orientarci piuttosto bene in un mondo caotico con un dispendio minimo di energie.
Le emozioni rappresentano il modo in cui ciascuno di noi sente e vive l’esperienza delle cose.
Affascinante, vero?
Emozionatevi!!! :-)
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