lunedì 25 febbraio 2013

La creatività


Vi siete mai chiesti che cos’è la creatività?

Ad una recente lezione del master che sto frequentando, una docente ha introdotto questo bellissimo ed affascinante tema, che mi ha incuriosita parecchio, tanto da leggere svariati testi, articoli, approfondimenti e da voler riportare in questo post parte di quello che ho scoperto e imparato.
La creatività è una facoltà complessa, articolata e stratificata, risultato di un insieme di fattori che comprendono: le facoltà cognitive, la motivazione, l’immaginazione, le competenze, l’educazione e l’intuizione.
La creatività permette di creare nuovi orizzonti. 

Essa necessita di capacità intellettive specifiche: identificazione dei problemi, analisi, valutazione, sintesi, il tutto accompagnato da un pensiero fluido e flessibile, libero dal pensiero abituale.
Per sviluppare la creatività e le potenzialità cerebrali si possono individuare 3 fattori: 
quelli cognitivi (conoscenze e facoltà mentali), 
quelli conativi (personalità e carattere) e 
quelli ambientali (famiglia e scuole frequentate).
Da alcuni studi è emerso che gli individui più creativi si distinguono per alcuni tratti del carattere: la perseveranza, la tolleranza, l’ambiguità (intesa come elasticità mentale), l’apertura a nuove esperienze, la disponibilità a rischiare e la caparbietà.
Ma qual’è il carburante, l’energia per potersi dedicare ad una attività creativa? E’ la motivazione, che può essere legata al desiderio di riconoscimento o al piacere di dedicarsi all’attività artistica. In ogni caso la gratificazione arriva dall’attività stessa e non da una ricompensa esterna: La creatività si gratifica da sola.
Avere un’elevata intelligenza (QI elevato) non corrisponde all’avere creatività. E’ stato dimostrato che il creativo ha, nel proprio cervello, una maggior quantità di neuroni associativi, cioè quei neuroni che consentono il collegamento tra quelli sensitivi (in grado di recepire stimoli di varia natura) e quelli motori (in grado di comandare risposte motorie o comunque di determinare la comparsa di un effetto in risposta allo stimolo iniziale).
Per creare è importante vibrare: l’eccitazione emotiva sembra stimolare la creatività. La creatività aumenta nelle situazioni di gioia e di tristezza. 
La creatività è un gran strumento per regolare le proprie emozioni e portarle ad uno stato di equilibrio, uno strumento da utilizzare e valorizzare.


giovedì 21 febbraio 2013

Intelligenza emotiva


Troppo spesso si è portati a trascurare, a non considerare, i propri aspetti emotivi a vantaggio di quelli puramente cognitivi, dimenticando che ogni individuo è totalità integrata ed organizzata e nella sua totalità dovrebbe essere educato. 
Il ruolo delle emozioni è stato spesso sottovalutato, mentre in realtà, svolgono una funzione importantissima, soprattutto nei processi di apprendimento che si costruiscono attorno ai sentimenti, nell'integrazione tra la mente e il cuoreLo sviluppo delle capacità intellettive si configura come strettamente interconnesso con lo sviluppo delle emozioni. Non coltivare le competenze emotive e non riconoscendo il ruolo che esse svolgono nell'adattamento sociale e nella costruzione del sé, può significare trascurare una guida di vitale importanza nell'esperienza soggettiva. 
  Lo studioso Daniel Goleman, sostiene che l'intelligenza emotiva si riferisce alla “capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali”; tutte queste sono abilità complementari ma differenti dall'intelligenza, ossia da quelle capacità meramente cognitive rilevate dal quoziente intellettivo. Per intelligenza emotiva, quindi, intendiamo la capacità di armonizzare il pensiero e i sentimenti, la parola con i vissuti emotivi, la dimensione mentale con la dimensione affettiva.
Goleman afferma che "l'attitudine emozionale è una meta- abilità, in quanto determina quanto bene riusciamo a servirci delle nostre altre capacità - ivi incluse quelle puramente intellettuali", e che "oggi la ricerca individua con precisione senza precedenti le qualità e le capacità umane che fanno di un individuo un elemento capace di eccellere".
Sono cinque le competenze emotive e sociali fondamentali secondo Goleman:
Consapevolezza di sé - ovvero la capacità di riconoscere, rispettare e mettere in parola il mondo soggettivo dei sentimenti e delle emozioni;
Autocontrollo - ovvero la capacità di controllare gli impulsi emotivi senza reprimerli e senza entrare in conflitto frontale con essi e senza neppure, tuttavia, farsene travolgere;
Motivazione - ovvero la capacità di sviluppare l’efficienza mentale e la comprensione della realtà e di motivarsi in modo globale al raggiungimento di obiettivi e finalità;
Empatia - ovvero la capacità di percepire i sentimenti degli altri essendo in grado di adottare la loro prospettiva;
Abilità sociali - ovvero la capacità di interagire positivamente con le persone, di trattare con efficacia le interazioni, i conflitti, i problemi comunicativi e relazionali con gli altri;

Importanza fondamentale ha quindi l’educazione affettiva: è importante diventare consapevoli delle proprie emozioni, ampliare il nostro vocabolario emotivo, riconoscere e fare proprie le varie emozioni, meta-riflettere sulle emozioni che guidano i nostri comportamenti e modificare quelli negativi che impediscono la buona riuscita psicofisica- cognitiva favorendo così il riconoscimento e l'espressione adeguata dei sentimenti.

lunedì 18 febbraio 2013

One billion rising - Flash mob a Firenze

Il 14 febbraio si è celebrato il 15° anno del V-Day, per denunciare la violenza sulle donne; 
l’evento è stato ideato dall’attivista americana Eve Ensler, autrice de "I monologhi della vagina".
200 paesi di tutto il Mondo hanno ospitato l'iniziativa ideata per il V-Day 2013, "One Billion Rising"; hanno partecipato all’evento 13.000 organizzazioni mondiali, da Amnesty International a Emergency, hanno aderito attivisti, artisti, ministri, leader di movimenti sociali, attori come Robert Redford, Jane Fonda, Anne Hathaway, personalità come dal Dalai Lama ad Alveda King, nipote di Martin Luther King. 
Il nome dell’iniziativa è nato da una statistica dell’Onu: una donna su tre verrà picchiata o violentata nel corso della sua vita, un miliardo di donne e ragazze subirà una qualche forma di violenza.

Di seguito potete vedere il video girato per l’iniziativa.


A Firenze il ritrovo, a cui ho partecipato, è stato giovedi 14 febbraio alle ore 15 in piazza della Repubblica
Nel flash mob è stato mimato l'atto di spezzare le catene, per trasmettere questo messaggio: ''Un miliardo di donne violate è un'atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione''.  
L’evento, a cui hanno partecipato donne, uomini e bambini, con qualche particolare del proprio abbigliamento rosso, è iniziato con una poesia rap/inno alla donna, recitata in italiano e inglese da soli uomini a cui si sono affiancati dei pupazzi giganti; poi al grido di "Strike, rise, dance!" è partito il ballo/flash mob con le donne dapprima, raggiunte poi, su loro invito, nella seconda parte dagli uomini insieme ad altre donne ancora.



La canzone ballata è stata composta per l'occasione da Tena Clark e Tim Heintz e coreografata dalla ballerina Debbie Allen.
L’obiettivo del flash mob era trasmettere il messaggio di “sollevarsi” contro la violenza sulle donne ballando a ritmo di musica nelle piazze
Nei giorni precedenti all’evento, nel web era possibile vedere il tutorial per imparare nel dettagio tutti i passi della scenografia... Che super organizzazione!

Di seguito il video del fantastico evento a Firenze!



Un evento veramente emozionante!!!

giovedì 14 febbraio 2013

Tu chiamale se vuoi...


Che ci piaccia o meno, la nostra vita è piena di emozioni di intensità variabile: ci sono emozioni leggere e impalpabili... quasi impercettibili, ci sono emozioni forti e intense... quasi corpose...
Anche solo questa, secondo il mio punto di vista, è una buona ragione per conoscerle, riconoscerle, in modo da esprimere e manifestare pienamente chi siamo in ogni momento della nostra vita. 
Riconoscendo le nostre emozioni consentiamo a noi stessi di avere a disposizione tutte quelle risorse che ci appartengono. 
Conoscendo intimamente il nostro mondo emozionale e ed accettandolo saremo in grado di comprendere ed accettare anche gli altri. 


Ma cosa sono le emozioni?
Voglio riportare questa frase, che spesso ho sentito: “ognuno sa che cos'è un'emozione, finché non gli si chiede di definirla”. 
Sappiamo bene cosa sono, in quanto ne abbiamo esperienza diretta e quotidiana, tutti abbiamo provato paura, amore e odio, rabbia e gioia... 
Ma come influenzano la mente? 
Come plasmano le nostre percezioni, i ricordi, i pensieri e i sogni? 
Siamo noi a controllarle o sono loro a controllare noi? 
Perché ci sembrano spesso incomprensibili? 


 Le emozioni si sono evolute con noi attraverso la selezione naturale, quindi rispondono in modo efficace a più funzioni importanti per il nostro benessere (proviamo paura per sopravvivere alle minacce, proviamo amore per riprodurci e aver cura della prole...). 
Le emozioni e le loro manifestazioni fisiologiche sono uguali in tutti gli esseri umani, qualunque sia la cultura, dalla più primitiva a quella moderna.

La psicologia ci dice che l'emozione è un comportamento di risposta a uno stimolo esterno determinato da motivazioni profonde (per esempio, percepiamo una minaccia, proviamo timore e cerchiamo di evitarla, oppure leggiamo un certo interesse negli occhi di un'altra persona, ci sentiamo attratti e reagiamo comunicando e con atteggiamenti specifici). 
A voler essere più precisi, l’emozione è quella complessa catena di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante e l’esecuzione del comportamento di risposta.


Ma quali sono le emozioni principali?

Le emozioni si distinguono in primarie e secondarie
Le emozioni primarie, si manifestano nel primo periodo della vita umana e ci accomunano a molte altre specie animali:
- La paura è determinata dalla presenza di un pericolo o da una minaccia;
- Il disgusto è la reazione nei confronti di sostanze o oggetti potenzialmente nocivi e con lo sviluppo anche in relazione a pensieri o immagini particolari;
-La gioia è determinata dal raggiungimento di uno scopo;
-La tristezza è determinata da una perdita o da uno scopo non raggiunto;
-La rabbia è generata dalla frustrazione e si manifesta attraverso l’aggressività.
-La sorpresa è determinata da un evento inaspettato e seguito da paura o gioia.
Alcuni aggiungono a queste emozioni anche “l'aspettativa” e “l'accettazione”.

Le emozioni secondarie derivano dalla combinazione delle primarie e si apprendono o sviluppano con la crescita dell'individuo e l'interazione sociale: l'invidia, l'allegria, la vergogna, l'ansia, la rassegnazione, la gelosia, la speranza, il perdono, l'offesa, la nostalgia, il rimorso, la delusione


Non ti sei mai chiesto quale scopo hanno le emozioni? Perché le proviamo?

Le emozioni hanno funzioni diverse e importanti: ad esempio, 
rendere più efficace la reazione dell'individuo ai fini della sopravvivenza, 
ma anche favorire la comunicazione sociale, 
farci comprendere i nostri cambiamenti psicofisici, 
renderci consapevoli dei nostri bisogni e dei nostri obiettivi, 
farci apprendere da eventi e situazioni, e altro ancora.

E' utile sottolineare che le emozioni sono delle esperienze generatrici di schemi comportamentali che ci consentono di rapportarci alla realtà in modo semplice e spesso immediato, senza dover troppo riflettere sulle cose. Ci aiutano ad orientarci piuttosto bene in un mondo caotico con un dispendio minimo di energie. 
Le emozioni rappresentano il modo in cui ciascuno di noi sente e vive l’esperienza delle cose.

Affascinante, vero?

Emozionatevi!!! :-)

lunedì 11 febbraio 2013

Così continua la mia formazione...

Da anni, per passione prima di tutto e per lavoro, passo molto tempo con bimbi e adolescenti; ho frequentato il master in gestalt counseling e ho ottenuto il diploma per avere più strumenti per poter lavorare, interagire e comunicare con loro, per essere una professionista più attenta e completa. 

Nonostante il master triennale sia stato bello, arricchente e pieno di contenuti, ho deciso di proseguire il mio percorso formativo da counselor per acquisire nuovi strumenti e per tanta, tanta curiosità personale.
Tra le diverse opportunità formative ho scelto di iscrivermi al quarto anno di master in counseling dell’età evolutiva a Roma


       










E proprio all’inizio di febbraio ho partecipato al primo weekend formativo; queste prime due giornate di master sono state interessanti, nutrienti e stimolanti.

Il mio nuovo percorso inizia nel migliore dei modi: i contenuti trattati ampliano le competenze che ho acquisito nei tre anni di formazione precedenti e aprono nuovi orizzonti: solo dopo due giorni di formazione ho un sacco di nuove idee!


I temi che affronterò in questo anno a Roma saranno molteplici: il counseling per il benessere dell’età evolutiva, il counseling scolastico, il counseling con bambini e gli adolescenti, il counseling familiare e la mediazione relazionale.

Gli argomenti trattati sono vastissimi e complessi ma cercherò di condividere con voi quanto mi è possibile! 

Quindi, aspettatevi tanti nuovi post!!!


giovedì 7 febbraio 2013

Sperimentiamo i colori!

I colori sono parte della nostra vita: ci circondano, giorno dopo giorno, sono un elemento fondamentale del nostro ambiente; che abbiano anche un potere diretto su di noi, che posseggano un potere terapeutico naturale, invece, in un primo momento potrà sembrare strano, ma è una realtà.

I colori contribuiscono al nostro benessere, ci aiutano nella ricerca dell’armonia del corpo, spirito ed anima.

Ma cerchiamo di capire che cosa sono i colori: 
Il fisico inglese Isaac Newton, studiò in modo approfondito le proprietà e la natura della luce e scoprì che la luce bianca (quella del sole ad esempio) attraversando un prisma, si scompone in diversi fasci luminosi di colorazione diversa. Scoprì inoltre che ciascuno di questi colori dello spettro visivo è caratterizzato da una frequenza ed emette una quantità di energia differente. 


Successivamente il ricercatore inglese Theo Gimbel verificò che i colori posseggono una energia di vibrazione più elevata di quella dei suoni ed esercitano quindi, un influsso maggiore anche rispetto all’emissione verbale.
Questa proprietà di emettere energia permette ai colori di influenzare tutto il nostro organismo.

Anche Goethe quando sviluppò la sua opera “La teoria dei colori” 
fu un pioniere della ricerca in questo campo, benché in una prospettiva 
completamente diversa da quella di Newton. 
Per Goethe i colori, in quanto specchio di tutti gli aspetti della natura umana, non potevano essere studiati separatamente dall’uomo. 
Per Goethe descrivere i colori semplicemente come vibrazioni era un errore; uno dei grandi meriti di Goethe è quello di aver posto in relazione la luce con l’occhio, sostenendo che l’occhio ha bisogno del colore come ha bisogno della luce e i colori non sono altro che “azioni della luce, azioni e passioni”. 
Per Goethe ogni singolo colore ha una propria e particolare natura, ed è per questo che suscita uno specifico stato d’animo nell’osservatore, così come ogni colore si adatta, esalta e stempera stati d’animo e condizioni di vita specifici.

Ma veniamo a noi: ora vi propongo una piccola esperienza con l’utilizzo dei colori. 
Scegliete il vostro tempo e il vostro spazio per sperimentarvi, provate a vivere questa esperienza come momento privilegiato per voi stessi...
















Prendete delle tempere, degli acquerelli o dei gessetti, appoggiateli sopra un tavolo; osservateli con attenzione e disponibilità. 

Qual’è il colore per cui sentite un’inclinazione spontanea? 
Verso quale colore provate avversione ed antipatia?
Potete anche intrattenervi con i colori: prendete in mano un gessetto, un tubetto di tempera o la scatola degli acquerelli... 
Iniziate ad osservare le vostre reazioni; 
date ascolto al messaggio che vi arriva, prendetelo sul serio. 

Il colore che evocherà in voi la sensazione più forte 
sarà il colore con cui potrete iniziare a lavorare. 
Prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno per scegliere...

Qual’è il colore che più vorrebbe essere utilizzato da voi?
Utilizzatelo su una tela o su un foglio, usatelo per dipingere, colorare in modo spontaneo ed eventualmente aggiungete altri colori a cui siete meno attratti.

Quando il lavoro è finito meditate su di esso. 
Osservatelo. 
Date libero spazio a tutti i vostri pensieri, alle sensazioni più intime, senza giudicarli e senza tentare di influenzarli. 
Osservate solamente, non intervenite. 
Vedetelo come espressione delle vostre emozioni, non dal punto di vista artistico e cercate di rimanere immersi nelle vostre sensazioni non solo durante l’esecuzione, ma anche mentre osservate il vostro lavoro.

Forse questo dialogo con i colori prenderà diverse direzioni, 
magari vi aprirà nuove prospettive o vi avvicinerà di più a cose che sapevate già, 
oppure farà chiarezza.
Forse nel vostro orizzonte si inserirà un colore nuovo, forse il lavoro diventerà anche più complesso, magari dentro di voi si illumineranno punti oscuri lasciando spazio al gioco e al colore...

Abbandonatevi comunque, abbandonatevi ai colori!

Buona esperienza, buona pittura!

domenica 3 febbraio 2013

A spasso per Firenze...

Finalmente sono arrivati i volantini per pubblicizzare
 la mia nuova attività da libera professionista!
All’apertura del pacco ero curiosissima, 
come all’apertura di un regalo sotto l’albero di Natale...


Poi è iniziata la vera e propria distribuzione... nel mio nuovo quartiere, 
nella mia nuova città: Firenze! 

Con l'aiuto di Google Maps ho deciso il percorso e le tappe 
del mio "piano di distribuzione"...  




E per rendervi partecipi della mia mattinata ho deciso di pubblicare le foto scattate lungo il percorso; così avrete la possibilità di accompagnarmi virtualmente 
e gustarvi le bellezze di questa meravigliosa città!
  
bicivolantini

In bicicletta lungo l'Arno, approfittando della bellissima giornata di sole...





Gli Uffizi...




Ponte Vecchio...







Il mercato...






Il Duomo...






Piazza della Repubblica...




Piazza della Signoria...




E per finire Palazzo Pitti...


Questa giratina è stata davvero piacevole... ed ho distribuito un sacco di volantini! 
E voi che ne pensate? Non è meravigliosa questa città?